Museo Stibbert
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SPAZI DI FRONTIERA
Manufatti extra-europei negli interni di fine ‘800 e inizio ’900
Giornata di studi
a cura di Sabine du Crest e Enrico Colle
Museo Stibbert, Giovedì 18 aprile 2024
Il Museo Stibbert in occasione della mostra Così lontani, così vicini. L’esotismo negli interni europei tra ‘800 e ‘900, ideata da Sabine du Crest e organizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia negli spazi espositivi del Museo, si è fatto promotore di una giornata di studi per approfondire il tema del fascino esercitato dall’esotismo, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, negli ambienti culturali europei, e più in particolare italiani, con una focalizzazione sul caso fiorentino poiché nella storia europea del rapporto con l'alterità, Firenze aveva giocato un ruolo tutto particolare.
Gli interventi dei vari studiosi che si alterneranno nella giornata - presieduta da Sabine du Crest (maîtresse de conférences habilitée à diriger des recherches presso l’Università di Bordeaux Montaigne, Former Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies di Villa I Tatti e curatrice della mostra Si loin si proche. Objets d’ailleurs dans les intérieurs européens. Photographies 1870-2015, Bordeaux, 18 novembre 2015-27 mai 2016) - saranno focalizzati infatti sulla diversità di atteggiamenti e sguardi da parte della società europea per tutto ciò che proveniva da lontano: vivere attorniato da oggetti esotici doveva infatti assumere un diverso significato per intellettuali, artisti e mercanti d’arte.
Si affronterà quindi da vari punti di vista il tema dell’alterità: dalla coabitazione armonica tra i mondi lontani e l’Europa negli interni europei tra Otto e Novecento, che evidenziano i legami segreti che spesso si instaurano tra i collezionisti e gli oggetti raccolti nelle loro stanze evidenziando una volontà di ricerca di armonica convivenza fra culture diverse, alla base di una perduta civiltà integrata con il vivere quotidiano.
Così vengono svelate diverse modalità di connessione e di convivenza inventate tra sé e l'altro. I manufatti extraeuropei, sempre intrecciati per ragioni profonde in tali interni dell’élite europea, fungono non solo da segno di cosmopolitismo e universalismo ma anche da tappe del nostro decentramento culturale. E la casa-museo di Frederick Stibbert diventa un esempio tuttora vitale di questa interazione, testimoniata dalla scelta di allestimenti voluti dal collezionista, ancora oggi evidenti agli occhi dei visitatori, facendo della sua villa fiorentina uno dei più affascinanti “spazi di frontiera”.
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